Se c'è un elettrodomestico che ha
veramente consentito l’emancipazione della donna, questo è la lavatrice. Una volta inserito il carico nel cestello il
più è fatto, tocca solo aspettare e stendere. Mai più ore spese a lavare
singolarmente ogni panno salendo nei lavatoi condominiali o nei fontanili o
addirittura scendendo al fiume. Finalmente più tempo a disposizione che se da
un lato veniva ancora assorbito dalla famiglia dall’altro garantiva, spazi per se, per lo studio e per il lavoro.
Se un semplice motore rotante ha potuto tanto per la
liberazione femminile, passando dal macrocosmo al microcosmo, quanto potrà
servire a una singola donna nel raggiungimento del piacere?
In un’epoca a basso livello di
innovazione tecnologica, prima dell’arrivo dei cellulari con vibrazione tanto
per capirsi, la lavatrice si era già capillarmente diffusa in tutte le case e
non era ancora incassata o nascosta all’interno di pratiche soluzioni di design
domestico, per cui era accessibile a tutti. L’utilizzo poi è di immediata
comprensione, basta salirci sopra. (L’utilizzo dell’oblò da poche soddisfazioni
a meno che non siate spropositatamente dotati in circonferenza.)
Così, vogliosi di rivivere momenti
che generazioni prima di noi avevano
sperimentato nel felice periodo del boom industriale, decidemmo di farci
coadiuvare nella copula dallo smacchiatore gigante! Andiamo in cronaca.
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