lunedì 25 novembre 2013

Sonno di una notte di mezza estate

La natura era contro di lei, e ahimè anche contro di me. Il fatto di cambiare albergo ogni giorno non risolveva la problematiche di lenzuola che andavo fatte sparire o lavate sommariamente per eliminare le tracce ematiche.
Per cui l’ultima sera ci preparammo ad andare a letto con lo stato d’animo classico dell’ultimo giorno di vacanza. Un misto di stanchezza, soddisfazione delle cose viste e delle persone incontrate e il sottile piacere di ritornare a casa.
Benché fosse notte, dalle persiane filtrava una leggera luce. Quella che ti consente quando il tuo occhio si è abituato, di distinguere non tutti i dettagli ma sicuramente le forme e le silhouette dei corpi.
Il sonno mi aveva già vinto quando iniziai a sentire le sue mani su di me. In breve mi aveva scoperto e sfilati i pantaloncini del pigiama aveva iniziato a far scorrere le mani su e giù sul mio pene.
Ero perfettamente in grado di capire quello che stava succedendo, ma non sufficientemente lucido da aprire gli occhi completamente né da muovere il corpo ancora intorpidito e reso pesante dal sonno.
Parte del mio corpo, era invece perfettamente sveglio e ricettivo grazie alle cure prima delle sue mani e poi della sua bocca. In questa mia fase di sonno parziale e veglia incompleta, decisi di lasciarla fare ed egoisticamente di godermela. Per una volta non avrei dovuto farmi in quattro come di solito faccio, cercando le posizioni per farla stare più comoda, assecondare i suoi ritmi, e privilegiare il suo piacere rispetto al mio (lo so, sono un generoso) :-))))
Allungai le mie braccia per raggiungere le sue spalle e la sua testa che si muovevano ritmicamente. Con le palme sentivo il calore della sua pelle e le mie dita scorrevano tra i suoi ricci.
Lei prosegui, con le mani, con la bocca, con la lingua. Al sopraggiungere del piacere si ritrasse lasciando che fossero le sue dita a portare a termine il lavoro.
Io venni, copiosamente, sul mio corpo. E rimasi lì, inebriato dal piacere. In uno stato che ormai non era di sonno nè era di veglia, era solo di piacere. Senza condom da sfilare, senza docce da fare. Si rimandava tutto alla mattina dopo

Ritornai serenamente al sonno dal quale le sue attenzioni mi avevano destato. :)