martedì 27 gennaio 2015

La visione della fibra da vicino

Ero perso, ipnotizzato. Mi aggrappavo come un naufrago a un relitto che galleggia sull’oceano. A volte guardi le cose come se non le avessi mai viste prima e ti si presentano così, nella loro luminosa, strabiliante bellezza.
Allargando con le mani i lembi esterni, quella terra di confine dove finisce l’interno cosce e inizia l’oasi del piacere, ammiravo stupito quella rosea meraviglia.
La carne umida vibrava sotto la mia bocca. Irrorata di sangue, gonfia e con le sue mille terminazioni nervose al culmine della ricettività.
E passavo dal clitoride, felicemente eretto, al vestibolo, leccandolo e succhiandolo come se non esistesse domani. Estraendo la lingua fino al massimo possibile, davo profonde pennellate su tutta la fica della tresca che mugolava stesa al mio fianco.
L’origine del mondo, l’origine della vita, la fonte miracolosa era li per placare la mia voglia. Ma più me ne nutrivo, più ne volevo.
Con il suo sesso ancora palpitante e gonfio la tresca si è seduta sopra di me e mi ha incitato a sculacciarla prima di penetrarla ancora.
Con le sue tettone in bocca mi diceva che la facevo sentire una vera maiala.
“E tu chi sei?” mi ha chiesto.

“Io? Il tuo porco”


martedì 8 luglio 2014

L'infiorata

é da tanto che non aggiorno più questo blog, non perchè non abbia cose da scrivere, ma proprio perchè mi manca il tempo per scriverle.

Tempo ne ho poco anche adesso, però se è vero che un immagine vale più di mille parole, allora questo scatto che ho fatto domenica, ne vale almeno diecimila


lunedì 25 novembre 2013

Sonno di una notte di mezza estate

La natura era contro di lei, e ahimè anche contro di me. Il fatto di cambiare albergo ogni giorno non risolveva la problematiche di lenzuola che andavo fatte sparire o lavate sommariamente per eliminare le tracce ematiche.
Per cui l’ultima sera ci preparammo ad andare a letto con lo stato d’animo classico dell’ultimo giorno di vacanza. Un misto di stanchezza, soddisfazione delle cose viste e delle persone incontrate e il sottile piacere di ritornare a casa.
Benché fosse notte, dalle persiane filtrava una leggera luce. Quella che ti consente quando il tuo occhio si è abituato, di distinguere non tutti i dettagli ma sicuramente le forme e le silhouette dei corpi.
Il sonno mi aveva già vinto quando iniziai a sentire le sue mani su di me. In breve mi aveva scoperto e sfilati i pantaloncini del pigiama aveva iniziato a far scorrere le mani su e giù sul mio pene.
Ero perfettamente in grado di capire quello che stava succedendo, ma non sufficientemente lucido da aprire gli occhi completamente né da muovere il corpo ancora intorpidito e reso pesante dal sonno.
Parte del mio corpo, era invece perfettamente sveglio e ricettivo grazie alle cure prima delle sue mani e poi della sua bocca. In questa mia fase di sonno parziale e veglia incompleta, decisi di lasciarla fare ed egoisticamente di godermela. Per una volta non avrei dovuto farmi in quattro come di solito faccio, cercando le posizioni per farla stare più comoda, assecondare i suoi ritmi, e privilegiare il suo piacere rispetto al mio (lo so, sono un generoso) :-))))
Allungai le mie braccia per raggiungere le sue spalle e la sua testa che si muovevano ritmicamente. Con le palme sentivo il calore della sua pelle e le mie dita scorrevano tra i suoi ricci.
Lei prosegui, con le mani, con la bocca, con la lingua. Al sopraggiungere del piacere si ritrasse lasciando che fossero le sue dita a portare a termine il lavoro.
Io venni, copiosamente, sul mio corpo. E rimasi lì, inebriato dal piacere. In uno stato che ormai non era di sonno nè era di veglia, era solo di piacere. Senza condom da sfilare, senza docce da fare. Si rimandava tutto alla mattina dopo

Ritornai serenamente al sonno dal quale le sue attenzioni mi avevano destato. :)

venerdì 28 giugno 2013

Carrie

      Per anni ho sempre associato il nome Carrie al film in cui aveva lo sguardo di Satana, così come Christine (I've heard a rumor) era la macchina infernale e Francis era il mulo parlante.

      Da una quindicina d'anni abbondanti la Carrie che è entrata nell'immaginario di molte donne è la giornalista voce narrante di Sex & the City, telefilm sofisticato che ha sdoganato in tv i discorsi a ruota libera sul sesso tra adulte metropolitane consenzienti. Dal punto di vista televisivo il prodotto non è immune da pecche, ma da un punto di vista sociologico ha sicuramente avuto un impatto notevole.

      Il successo di una produzione artistica è legata anche al coinvolgimento ricevuto da chi la guarda, (potresti anche non capirlo ma almeno ti ci immedesimi) è nelle protagoniste della sitcom ci si sono immedesimate in tante. La domanda da porsi è se tra il pubblico televisivo prima del telefilm le varie Carrie/Samantha/Miranda/brunetta di cui non ricordo il nome esistessero già o solo dopo averle viste sullo schermo hanno trovato un modello a cui tendere/riferirsi?

      La Carrie che ho incontrato (perché diciamolo si incontrano solo Carrie, non ho ancora mai trovato nessuna donna che mi abbia detto di riconoscersi in un'altra delle quattro... meno che mai Samantha) viveva da sola, con un lavoro in cui subiva la burocratica modalità di crescita professionale tipica degli impieghi pubblici italiani, ma nella suo campo era molto brava e spesso riusciva anche a veder riconosciuto il suo valore. Si teneva in forma con il nuoto ed aveva una vita sociale fatta di cene e aperitivi.

      Se qualcuno dei suoi flirt non si trasformava in una relazione era perché gli uomini "avevano paura di una donna con le palle" come si definii una volta. C'è anche da dire che l'ultima volta che sono stato a cena da lei, si allontanò per una telefonata infinita che chiuse in lacrime dopo aver litigato con il coordinatore di un viaggio che aveva fatto l'estate prima e con cui aveva avuto un liason (che equivale alla quattordicenne che si innamora del prof o della single in montagna che si fa rimorchiare dal maestro di sci)

      La nostra prima volta fu sul divano anche se in realtà sul divano c'ero solo io. Fino a 5 minuti prima, lei era sdraiata e io le avevo fatto un massaggio alla testa, di quelli che ti rilassano, ti distendono e ti fanno tornare il sorriso sulle labbra. L'effetto benefico su di lei fu tale che dopo avermi fatto sdraiare mi slaccio e abbasso calzoni e boxer quanto bastava per scoprire l'uccello, mi sbottono la camicia e inizio a masturbarmi con una notevole maestria.

     La svestizione pre-sesso, sembra una cosa semplice, ma assolutamente non lo è. Che chi vuole essere spogliata, perché se si spoglia direttamente lei potrebbe sembrare una troppo disponibile, c'è chi invece vuole essere spogliata perché ama essere "scoperta" poco a poco. Quanto poi a spogliare il partner, peggio mi sento!! Io apprezzo quelle che lo fanno perché per me vuol dire esserci, nel senso di "non sono io che attacco e tu cedi" ma "siamo in due e io voglio te come tu vuoi me". Per cui apprezzai piacevolmente l'iniziativa di Carrie.

    Mentre le sue attenzioni su di me aumentavano, io cercavo di ricambiare ma mi teneva a distanza (era uno di quei giorni? non si concedeva al primo appuntamento?). Capito che i miei tentativi erano vani, mi lasciai tranquillamente andare al ritmo della sua sapiente mano (solo anni dopo con Irina ho ritrovato una simile maestria) fino a quando con suo sommo piacere (e altrettanto mio) il seme mi inondò il petto. La sicurezza e delicatezza con cui mi aveva fatto venire fu superata solo dalla cura con cui, dolcemente, pulì il mio corpo detergendo ogni singolo schizzo con un morbido panno... naiiis

giovedì 13 giugno 2013

MILF

Le mothers I’d like to fuck, o più soavemente le donne agée non rappresentano per me l’archetipo femminil/sessuale, ma mi capita di conoscerle, frequentarle e a volte amarle perché banalmente… sono mie coetanee!!
Per ritmi quotidiani, abitudini lavorative, e attività del tempo libero mi capita molto più facilmente di incontrare loro che non, per dire, studentesse universitarie.
Lo scorso fine settimana mi è venuta a trovare una amica che tecnicamente è una MILF, ma non è stata questa la cosa particolare del nostro incontro quanto piuttosto il fatto che fosse in assoluto la seconda volta che ci vedevamo e dal primo incontro, più breve di un caffè, che neanche prendemmo, erano passati più di otto anni.
E in questi otto anni c’era stato qualche sporadico messaggio, qualche ancor più sporadica conversazione. Ma questi brevi incontri sono sempre stato caldi, molto affettuosi, sentiti. Abitando lontano e presi dalle proprie vite, il tempo da dedicarsi è sempre stato poco, ma il piacere di rincontrarsi, anche solo di sfuggita e tramite cellulare non è mai mancato.
Poco meno di un mese fa con un messaggio in cui mi chiede come stia. Io rispondo che sono triste, perché è da troppo tempo che non la vedo e lei mi risponde “bene allora vengo questo fine settimana”.
Dopo cena mentre lei scorre i titoli dei libri sugli scaffali le accarezzo la schiena. La mia mano si insinua sotto le scapole. È un movimento che rivitalizza, vai a risvegliare muscoli di cui spesso ci dimentichiamo, ti fa inarcare la schiena. Recuperi la postura corretta, raddrizzi le spalle, guardi avanti con sicurezza.
Poi siamo andati a letto e ci siamo amati. Il suo corpo maturo ed elegante era colmo di sapori. Ho riscoperto il piacere di poggiare le mani su lunghe gambe, toniche affusolate mentre lei, sentendomi dentro di se, esplorava le mie labbra e la mia bocca con la punta della lingua.
E mi sono perso nel guardarla venire mentre seduta su di me, mi stringeva la mani contro il suo seno. Sarà stato il piacere di amare dopo tante partner più piccole qualcuno con una corporatura simile alla mia con la quale certi incastri sembrano venire più naturali? Sarà che il suo corpo mi ha ricordato quello di chi in passato ha fatto battere il mio cuore? Sarà stata la frase che mi ha sussurrato “hai una faccia d’angelo ma ti scateni come un diavolo!”?
Ci siamo amati fino a quando il sonno non ci ha presi, e ci siamo addormentati l’uno sull’altro. Ci siamo risvegliati e nuovamente amati, e poi colazione, incontri con sparagna, le storie di Pazienza, ancora baci, con ritmi catulliani!

Mi manca il suo accento marchijiano J

martedì 14 maggio 2013

Est! Est!! Est!!!



Quando dopo due giorni e dopo aver cambiato le lenzuola e rinfrescato l’ambiente, la stanza ancora sa di orgasmo, capisci che l’energia sprigionatasi in quell’incontro è stata veramente tanta!
Quando la senti godere per la venticinquesima, ventiseiesima volta, lei ringrazia il suo essere multi orgasmica, e tu ti senti una persona migliore.
La prossima volta, sulla porta di casa della Furia scriverò col gesso Est! Est!! Est!!!  

venerdì 10 maggio 2013

Balsamo naturale


    In uno dei palazzi dove ho abitato, per adeguarsi a regole di sicurezza/antincendio o non so che altro, all’ultimo piano, finite la normali rampe di scale, fu aggiunta una scala in ferro che conduceva a una porta con probabile accesso al tetto.
    L’ultimo gradino si veniva a trovare in un angolo cieco rispetto alla tromba delle scale e una sera in cui, dopo avere cenato e visto un film al cinema, ci andava di continuare la serata senza percorrere troppo chilometri per sistemarci in auto in qualche posto tranquillo, proposi alla Demi-vierge di arrampicarci fino a lì su.
    La Demi-vierge all’epoca era ancora vierge per cui i nostri rapporti erano di natura prevalentemente orale. La mia bocca si accomodava tra le sue gambe aperte e lei accoglieva il mio sesso tra le sue labbra.

    Quella sera vista la logistica, il rapporto sarebbe però stato a senso unico. Dopo aver preso le scale salimmo quest’ultima rampa di scale che essendo metallica, amplificava enormemente il rumore dei nostri passi, evento che non avevo preso in considerazione quando avevo identificato quell’angolo come possibile alcova! Con le dovute cautele, considerando che i rumori tendevano a rimbombare nell’imbuto delle scale, arrivammo in cima dove una piccola ringhiera ci conteneva quel tanto da non dover star necessariamente l’uno attaccato all’altro senza potersi neanche muovere.
    
    La DV lo aveva già preso in bocca quando sentimmo l’ascensore che saliva, ma a differenza di quanto cantava de gregori, non si fermò due piani più giù ma arrivo pericolosamente vicino a noi… per 10 secondi trattenemmo il respiro, sudammo freddo e ci sentimmo sollevati son quando, richiusasi la porta sentimmo una mandata di chiavi di un’intensità che avrebbe sicuramente separato l’inquilina dal mondo esterno perlomeno fino alla mattina successiva.
    
    Ripresa la fellatio dopo poco tempo le feci capire che stavo per arrivare. L’irruenza dell’eiaculatio la colse di sorpresa soprattutto per la direzione che il getto aveva preso. Di solito la DV si puliva in modo chirurgico e meticoloso dallo sperma ma non si faceva problemi a riceverlo sul corpo o sul viso. L’abluzione era fatta come se stesse rimuovendo qualcosa di disgustoso, ma nella ricezione era sempre generosa nel donarsi come “bersaglio”.

   Solo che questa volta un perlaceo zampillo era finito direttamente nei suoi capelli biondi (anni prima che Tutti pazzi per mary sdoganasse l’uso dello sperma come gel). Non fece una piega e così come aveva deterso il viso, rimosse con cura anche quel fiotto malandrino  poi riscendemmo, con le gambe ancora tremanti, le scale metalliche

venerdì 5 aprile 2013

A qualcuno piace calda



Un po’ di giorni fa a pranzo il discorso è finito su un articolo che affermava che il 90% degli uomini finge o ha finto l’orgasmo. Non ho ritrovato l’articolo per cui non posso confermare la percentuale ne tanto meno verificare quale sia stato il campione preso in esame e il metodo di rilevazione. Al tavolo c’era anche una esponente del gentil sesso che ha seccamente smentito che tale finzione potesse avvenire! “Te ne accorgi” ha sottolineato. Noi si argomentava che usando un preservativo, se sei bravo e prendi bene i tempi, riesci a fingere. Io ricordo di averlo fatto una volta per mettere fine ad un amplesso poco piacevole. Avendo iniziato lei la confutazione, si è anche espressa in maniera categorica sull’argomento… “te ne accorgi”, ha ripetuto, “è il momento più bello!!”.
Anni fa incrociai la mia esistenza con Ciuff Ciuff, che usava la pillola. Venendo fuori da incontri in cui le alternative sul gran finale erano il salto della quaglia o l’uso del condom, apprezzai enormemente la novità soprattutto per la possibilità di rimanere dentro di lei dopo l’orgasmo e continuare a muovermi o anche semplicemente gonfiando il mio attrezzo del piacere. Ad ogni piccolo aumento di volume un suo gemito… indimenticabile.
Essendo Ciuff Ciuff l’unica persona che avessi fino a quel momento incontrato che usava la pillola e con cui avevo confidenza, le chiesi quanto fossero diverse le sensazioni che provava. Oltre alla maggiore intimità che il contatto senza condom garantiva, era l’eiaculazione la vera sorpresa. Non semplicemente sentire il pene che diventa sempre più turgido e i movimenti pelvici che diventano più concitati, ma era il sentirsi inondare la vagina che regalava magnifiche sensazioni.
Per usare le sue parole “È bellissimo quando poi senti quella cosa calda che ti entra dentro…”

giovedì 14 marzo 2013

Chi si rivede


Pochi giorni fa mi ha chiamato FV, detta anche il pastificio. Avevo ancora il numero memorizzato sul telefono per cui l’ho identificata prima di riconoscere la sua voce. Io e il pastificio siamo nati lo stesso giorno e benché siano passati 5 anni dall’ultima volta che ci siamo visti, questa coincidenza ha fatto sì che tra noi si sia mantenuto un legame minimo basato sugli auguri.
Per meglio dire, ero io che le mandavo un Sms o una mail, senza avere molti ritorni :)
Quando la relazione è principalmente sessuale può capitare che ci si perda di vista perché l’uno/una non risponda più alle chiamate dell’altro/a. Benché sia difficile che ci siano gelosie, raramente capita che si comunichino i motivi della sparizione. Nessun “Sai ho incontrato una persona, vogliamo costruire qualcosa insieme…”.  Dopo tutto un friend with benefits finisce di essere utile quando si inizia una steady relationship!
C’è la sparizione totale. La demi-vierge sviluppava un enorme complesso di superiorità, probabile reazione alla situazione di subalternità in cui nella sua testa pensava di trovarsi negli incontri con me, della serie “tu mi scopi solo, con lui c’è molto di più” Cara demi-vierge, anche tu mi scopavi solamente… Hehehe
C’è la sparizione con negazione. La sarda ogni volta che iniziava una steady relationship mi trattava con distacco, salutava a malapena, salvo poi stupirsi quando accennavo a qualcuno di questi singoli episodi.
Il pastificio ha sempre risposto in maniera frettolosa e di maniera, “vediamoci, sentiamoci, bla, bla…”
Siamo rimasti per una cena nei prossimi giorni, vedremo che sviluppi ci saranno!

giovedì 28 febbraio 2013

Cane Cavem – We Bite



Periodicamente mi capita di ricevere dei reclami, anche a distanza di un paio di giorni in cui la lei di turno mi accusa di averle lasciato dei segni che “ci vorranno almeno tre settimane prima che vadano via… io ho la pelle delicata!!!” Grazie alle nuove tecnologie, spesso mi mandano anche le foto.
Ebbene, come si farebbe a una riunione degli Alcolisti Anonimi, ora mi alzerei in piedi, direi il mio nome e affermerei “…e mi capita di dare morsi quando faccio l’amore!!”
Non lo faccio perché cedo alla fascinazione di vampiri o zombie che da tempo popolano l’immaginario cinematografico mondiale. Il morso è una continuazione, una coloritura del bacio. Così come la lingua disegna umidi ghirigori sulle areole del seno e sul collo, i denti tracciano leggero solchi sulle spalle, sulla nuca, sui polpacci e a volte afferrano la carne, la assaporano in profondità.
A volte è un polpaccio a fungere da “fiero pasto”. Stringere i denti sulla tenera polpa è come scaricare la tensione, trattenere l’orgasmo e continuare a muoversi nel corpo di lei senza eiaculare. A volte è per vederle cambiare l’espressione persa che hanno sul volto. Come diceva il poeta “stuzzicare una sconosciuta fino a vederle spalancarsi la bocca”. Le gambe di Irina e de La tresca spesso subivano queste attenzioni, da loro non gradite.
Per Mary Jane e HH il discoro era diverso. Loro i morsi li gradivano, per non dire che li esigevano. Le loro schiene nude erano uno sterminato campo di gioco per la mia bocca. Contro la parete, in ginocchio sul letto, a quattro zampe sul pavimento i denti disegnavano ovali irregolari. Il dolore si irradiava lungo la schiena intenso come una scossa elettrica, il corpo si inarcava e poi abbassava seguendo il ritmo di un respiro prima improvvisamente mozzato e con la stessa rapidità ripreso e completato con una lunga espirazione che si perdeva in un lamento confuso e un gemito di piacere.
E dopo l’amore, è bello coccolarle ricoprendo di teneri baci quelle fresche cicatrici