giovedì 24 gennaio 2013

Alexander Portnoy



Un commento classico di chi ricorda il suo incontro con Catcher in the rye (Il giovane Holden) è “Pensavo di essere solo al mondo e che nessuno mi capisse prima di leggere questo libro”. Sarà che l’ho letto troppo tardi, ma non ho mai sentito una particolare empatia con il protagonista.
Non mi ha fatto sentire meno solo al mondo, ma sicuramente è stato più stupefacente l’incontro con Alexander Portnoy, personaggio inquieto, vitale, insoddisfatto e soprattutto edonista.
Tutto questo per dire,  che a distanza di lustri (più di 4) dalla prima lettura, ieri ho trovato l’edizione originale del Lamento di portnoy edito dalla Bompiani (non la prima edizione, ma non si può avere tutto).
Sfoglierò le pagine per rileggere l’incontro con la famiglia di Pumpkin, in cui Alex viene per la prima volta catapultato nel mondo reale, e si dimostra educato anche con la mobilia J

giovedì 17 gennaio 2013

“Non si fa così!”


Si lo so che non è stato carino, che così non si fa…
Però cerca di capirmi. Mi dici che stasera passerai a trovarmi, e già questo genera in me l’aspettativa. Mi dici che hai un impegno prima, che appena ti liberi arrivi da me.
Non è una problema, non è la prima volta che ci organizziamo per un dopocena.
Ma le ore passano e l’attesa non fa che aumentare il desiderio. Per quanto io sia in attesa, il suono del citofono mi coglie sempre di sorpresa. Ma stasera il citofono non suona. Dopo un po’ ingannare il tempo diventa difficile. Continuare a pensare a te mi eccita troppo, leggere mi farebbe inevitabilmente scivolare nel sonno.
Devo fare qualcosa, giro per casa, sistemo i libri poi decido di aspettarti a letto, ormai si sono fatte le undici, manca poco. Ogni momento potrebbe essere quello giusto. Ma il momento ancora non arriva, le palpebre diventano pesanti ma il desiderio di te non diminuisce.
La luce che filtra dalla finestra illumina la stanza quanto basta ai miei occhi, ormai abituatisi alla penombra, per distinguere gli oggetti. Lo sguardo va dalla libreria alla sedia, dalla sedia all’armadio e poi torna  indietro. Mi sento come Lo Straniero All’ennesima ripetizione del percorso visivo suona il citofono… eccoti!
Ti apro e ti aspetto nel letto. Sento che apri la porta, la borsa poggiata per terra e la giacca sul divano e sento il rumore dei tuoi tacchi. Incredibile, considerando che non li indossi quasi mai. Giri intorno al letto tastando il materasso indecisa sul dove salire. Trovi un punto dove sederti e inizi a spogliarti e poi vieni a sdraiarti accanto a me. So che hai la capacità di farmi venire subito, e in questo momento è come se l’eccitazione mi abbia destato dal dormiveglia. È il desiderio di te che mi tiene desto, desto ma non lucido. Perché ho deciso di bruciare, in una sola fiammata, calda bollente e impetuosa. La tua mano è sul mio sesso e me lo sfiora come nessuna ha mai fatto. Sono mani d’oro le tue.
La tua carne è fresca e calda allo stesso tempo, la tua bocca tenera.
La mia è una mossa istintiva, so che non potrei resistere ancora. Ti giro e scopro le tue natiche. Il solco di pesca è liscio e profumato. È un attimo, appoggio la punta del pene, la cappella appena, sul tuo buchino. Spingo ed entro di non più di due, tre centimetri ma bastano. Due colpi e ti inondo. Lo sperma cola all’esterno e scorre lungo le natiche fino alle cosce.
“Non si fa così!” mi dici seccata. Hai ragione, non si fa così, ma a volte è bello lasciarsi andare  

martedì 15 gennaio 2013

Collutorio



C’è chi ha la passione per il pompino per il senso di potere che da stringere il membro tra i potenzialmente pericolosi denti. Chi lo ama perché in questo modo controlla il piacere del partner, lo rallenta, lo nega, lo prolunga. Chi lo condisce con una stimolazione del perineo e della prostata, una piacere decisamente non per tutti.
E quando lo sperma gorgoglia pronto a esplodere c’e colei che lo sugge vigorosamente, chi preferisce che le decori il viso, chi se ne riempie le guance per poi preparare una appiccicosa snowball, chi si precipita a sputarlo, chi lo lascia lentamente colare sul vostro corpo.
Ma quando pensavi di averle viste e sentite tutte... arriva la Riccia VV, che in ginocchio davanti a te con la bocca piena di sperma, inizia a fare i gargarismi!