giovedì 24 gennaio 2013

Alexander Portnoy



Un commento classico di chi ricorda il suo incontro con Catcher in the rye (Il giovane Holden) è “Pensavo di essere solo al mondo e che nessuno mi capisse prima di leggere questo libro”. Sarà che l’ho letto troppo tardi, ma non ho mai sentito una particolare empatia con il protagonista.
Non mi ha fatto sentire meno solo al mondo, ma sicuramente è stato più stupefacente l’incontro con Alexander Portnoy, personaggio inquieto, vitale, insoddisfatto e soprattutto edonista.
Tutto questo per dire,  che a distanza di lustri (più di 4) dalla prima lettura, ieri ho trovato l’edizione originale del Lamento di portnoy edito dalla Bompiani (non la prima edizione, ma non si può avere tutto).
Sfoglierò le pagine per rileggere l’incontro con la famiglia di Pumpkin, in cui Alex viene per la prima volta catapultato nel mondo reale, e si dimostra educato anche con la mobilia J

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