lunedì 3 settembre 2012

Preliminari


Avere vent’anni c’era, ci stava. Non è che rimaneva semplicemente li, lei occupava uno spazio ben definito con la sua voluttuosa fisicità. Un metro e ottanta di tenera carne bianca, uno sguardo languido, dei seni che dire generosi era fargli torto, un sedere importante senza essere eccedente. E dall’alto dei suoi quasi quarant’anni coltivava ancora uno strepitoso rapporto con la forza di gravità.
Avere vent’anni non le mandava a dire. La sua disponibilità la comunicavano i 3 bottoni aperti della camicetta che a mala pena riuscivano a contenere l’esuberanza delle tette. Entrata in casa poggiava la borsa per terra per offrire una visione ancora più profonda della sua scollatura e salutava con un ciao a mezza bocca tra il timido e il divertito, un po’ come un bambino che aspetta con curiosità la replica degli adulti alla marachella che ha appena combinato.
            Avere vent’anni esibiva, ma non ostentava, meno che mai in pubblico. Quello era il suo modo di dire “voglio fare l’amore, perche non mi scopi qui contro la porta?” ma voleva che fossi tu a prendere l’iniziativa, semplicemente per quel desiderio tutto femminile di sentirsi desiderata, senza perdere il proprio candore. Era il desiderio di raggiungere l’orgasmo usando come preliminare una birichinata da monella sorridente.

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