Ma la cucina è bella se è creativa e la creatività vuol
anche dire ottenere il massimo da quello che hai, tipo preparare un grande
piatto con le poche cose che ti ritrovi nel frigo.
Dunque perché preoccuparsi dell’altezza del piano di
lavoro quando La Tresca, meravigliosa e burrosa donna dai capelli ricci ci sta
seduta benissimo sopra. Il suo vestito lascia scoperte le ginocchia e le mie
mani salgono con naturalezza dalle cosce fino al sedere per sfilarle le
mutandine.
“Oggi le ho messe in castigo” mi dice guardandosi le tette
dopo essersi spogliata. Il reggiseno nero è teso come un tendone del circo e il
più grande spettacolo del mondo non può avere inizio se due delle principali
protagoniste non possono esprimersi al meglio e soprattutto se non sono libere
di raccogliere i meritati plausi!
La mia bocca lascia le labbra spostandosi sui marmorei
seni per succhiarne i capezzoli, il suo sesso è umido e le mie dita scivolano
con facilità dentro e fuori di esso. Scendendo ancora mi avvicino al sesso, e
inizio a leccarla il clitoride (il clitoride, la clitoride… insomma io lecco!).
In breve La Tresca raggiunge il suo primo orgasmo e,
sempre seduta sulla cucina, mi invita ad alzarmi e mi slaccia i pantaloni. Finalmente
libera la mia erezione punta diritta tra le sue cosce divaricate. L’incastro? Perfetto!
L’altezza? Precisa! L’equilibrio? Stabile! Il secondo orgasmo non tarda ad
arrivare. Direi che le prime due portate sono state ben gradite. Ora ci
spostiamo sul divano per il dolce, sul pavimento per il caffè e sul letto per l’amaro.
Un pranzo ma soprattutto un servizio da guida Michelin!
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