In
uno dei palazzi dove ho abitato, per adeguarsi a regole di
sicurezza/antincendio o non so che altro, all’ultimo piano, finite la normali
rampe di scale, fu aggiunta una scala in ferro che conduceva a una porta con
probabile accesso al tetto.
L’ultimo
gradino si veniva a trovare in un angolo cieco rispetto alla tromba delle scale
e una sera in cui, dopo avere cenato e visto un film al cinema, ci andava di
continuare la serata senza percorrere troppo chilometri per sistemarci in auto
in qualche posto tranquillo, proposi alla Demi-vierge di arrampicarci fino a lì
su.
La Demi-vierge all’epoca era ancora vierge per cui i nostri rapporti erano di
natura prevalentemente orale. La mia bocca si accomodava tra le sue gambe
aperte e lei accoglieva il mio sesso tra le sue labbra.
Quella
sera vista la logistica, il rapporto sarebbe però stato a senso unico. Dopo
aver preso le scale salimmo quest’ultima rampa di scale che essendo metallica,
amplificava enormemente il rumore dei nostri passi, evento che non avevo preso
in considerazione quando avevo identificato quell’angolo come possibile alcova!
Con le dovute cautele, considerando che i rumori tendevano a rimbombare
nell’imbuto delle scale, arrivammo in cima dove una piccola ringhiera ci
conteneva quel tanto da non dover star necessariamente l’uno attaccato
all’altro senza potersi neanche muovere.
La
DV lo aveva già preso in bocca quando sentimmo l’ascensore che saliva, ma a
differenza di quanto cantava de gregori, non si fermò due piani più giù ma
arrivo pericolosamente vicino a noi… per 10 secondi trattenemmo il respiro,
sudammo freddo e ci sentimmo sollevati son quando, richiusasi la porta sentimmo
una mandata di chiavi di un’intensità che avrebbe sicuramente separato l’inquilina
dal mondo esterno perlomeno fino alla mattina successiva.
Ripresa
la fellatio dopo poco tempo le feci capire che stavo per arrivare. L’irruenza
dell’eiaculatio la colse di sorpresa soprattutto per la direzione che il getto
aveva preso. Di solito la DV si puliva in modo chirurgico e meticoloso dallo
sperma ma non si faceva problemi a riceverlo sul corpo o sul viso. L’abluzione
era fatta come se stesse rimuovendo qualcosa di disgustoso, ma nella ricezione
era sempre generosa nel donarsi come “bersaglio”.
Solo
che questa volta un perlaceo zampillo era finito direttamente nei suoi capelli
biondi (anni prima che Tutti pazzi per mary sdoganasse l’uso dello sperma come
gel). Non fece una piega e così come aveva deterso il viso, rimosse con cura
anche quel fiotto malandrino poi
riscendemmo, con le gambe ancora tremanti, le scale metalliche